Dopo un precedente fallimento nella sperimentazione, il farmaco Duravyu di EyePoint torna con dati promettenti per il trattamento dell’edema maculare diabetico (DME).

All’inizio di quest’anno, il farmaco Duravyu di EyePoint Pharmaceuticals non ha raggiunto i risultati attesi in uno studio sulla retinopatia diabetica non proliferativa (NPDR), sollevando dubbi sul suo potenziale in diverse aree dell’oftalmologia. Tuttavia, EyePoint sembra aver ribaltato la situazione grazie a nuovi dati positivi sul suo principale prodotto per l’edema maculare diabetico (DME).

Nel trial VERONA, Duravyu ha mostrato miglioramenti “precoce, sostenuti e clinicamente significativi” nell’acuità visiva e nel controllo anatomico nei pazienti con DME rispetto ad aflibercept, il principio attivo del famoso farmaco Eylea di Regeneron. Questi dati offrono uno sguardo sulle prestazioni del farmaco dopo 16 settimane di trattamento.

Lunedì, l’analista Graig Suvannavejh di Mizuho Securities ha definito i risultati di Duravyu “molto promettenti” sia per efficacia che per sicurezza, considerandolo un potenziale “prodotto migliore della categoria” per diverse malattie retiniche.

Le azioni di EyePoint sono aumentate del 35% lunedì, dopo essere crollate a maggio quando il farmaco non aveva superato uno studio di fase 2 per NPDR. Duravyu è un inserto a rilascio prolungato che somministra il vorolanib, un inibitore della tirosina chinasi, che EyePoint ha ottenuto da Equinox Science nel 2020. Al momento, Duravyu non è approvato negli Stati Uniti, anche se il vorolanib in compresse è approvato in Cina per alcuni tumori renali.

Nello studio, i pazienti trattati con Duravyu 2,7 mg hanno mostrato un miglioramento dell’acuità visiva di 8,9 lettere rispetto alle 3,2 lettere del gruppo trattato con aflibercept. Inoltre, hanno avuto una riduzione di 68,1 micron dello spessore centrale della retina rispetto ai 30,5 micron nel gruppo aflibercept. Questi miglioramenti erano evidenti già dopo quattro settimane di trattamento.

Attualmente, i pazienti con DME devono spesso sottoporsi a iniezioni frequenti, che possono essere gravose e portare a trattamenti insufficienti, ha dichiarato Charles Wykoff, direttore della ricerca presso Retina Consultants of Texas.

Il trial VERONA ha confrontato Duravyu a due dosi (1,3 mg e 2,7 mg) con aflibercept in pazienti precedentemente trattati con terapie standard anti-VEGF. I risultati sono stati una sorpresa per la loro alta qualità e rappresentano l’unico trattamento di mantenimento a base di TKI per le malattie retiniche con dati positivi di fase 2 per il DME.

EyePoint prevede di presentare i risultati completi nel primo trimestre del 2025 e sta testando Duravyu anche per la degenerazione maculare senile umida (wAMD). Questi dati positivi sono un importante rilancio per EyePoint e Duravyu, che aveva subito critiche dopo il fallimento nello studio per NPDR.

A quel tempo, solo il 5% dei pazienti nello studio aveva mostrato un miglioramento significativo, il che aveva deluso le aspettative. Tuttavia, ora ci sono speranze rinnovate per Duravyu nel trattamento del DME e della wAMD.

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